23/11/2019
La diagnosi genetica preimpianto è volta ad analizzare la salute dell’embrione.
Due gli obiettivi principali:
I test genetici preimpianto sono analisi sempre più richieste, in combinazione con le metodiche di fecondazione assistita.
Ne parliamo con il dottor Lodovico Parmegiani, Direttore del Laboratorio PMA della Clinica GynePro e Head of Embriology di NextClinics Italia.
I test genetici pre-impianto vengono effettuati su embrioni ottenuti in vitro. L’analisi del DNA consente di individuare anomalie genetiche o cromosomiche degli embrioni. Quelli privi di alterazioni vengono trasferiti alla madre.
Si distinguono due tipologie di test:
La diagnosi preimpianto, oltre a dare informazioni sull’embrione, può essere utile per tutte le coppie che vogliano ottimizzare i risultati della PMA. In particolare, è indicata per i partner con performance riproduttiva ridotta a causa di ripetuti fallimenti di impianto e/o aborti, e/o età materna avanzata.
La diagnosi preimpianto, inoltre, è indicata per coppie con elevato rischio riproduttivo causato dalla presenza di malattie genetiche o da alterazioni cromosomiche in uno o in entrambi i partner.
Lo scopo primario dei test genetici preimpianto è quello di dare le migliori chance possibili alla vita che verrà. Mirano a ottimizzare i risultati della PMA, consentendo di:
Inoltre, grazie alla diagnosi preimpianto, è possibile evitare il trasferimento in utero di un embrione portatore di patologie genetiche o cromosomiche ereditarie.
Screening e diagnosi preimpianto possono essere combinati. Va sottolineato che non sostituiscono le tecniche di diagnosi prenatale quali l’analisi del DNA fetale nel sangue materno, la villocentesi o l’amniocentesi.
GynePro is member of Next-Clinics.
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